lunedì 26 gennaio 2009

VERTICE DELLA DIRIGENZA DI AN CON IL NEO COMMISSARIO, IL SENATORE FRANCESCO AMORUSO

“Uniti e determinati a confluire con i valori di riferimento, al fianco di Forza Italia, nel Popolo della Libertà”.
Così, il Senatore Francesco Amoruso, neo Commissario del Partito, dichiara al termine della riunione, da lui stesso convocata, con i Presidenti delle sei Federazioni provinciali di AN, tenutasi ieri 23 gennaio a Bari nella sede del Coordinamento Regionale.
I tavoli delle trattative politiche per le prossime e vicine elezioni Amministrative, Provinciali ed Europarlamentari non possono più aspettare, occorre riprendere proficuamente il dialogo avviato in passato con Forza Italia”.
Alla battuta di arresto dei giorni scorsi segue,
quindi, il forte impulso del neo Coordinatore a riprendere e concludere velocemente tutti i negoziati.

venerdì 23 gennaio 2009

ADRIANA POLI BORTONE SI DIMETTE DALLA GUIDA REGIONALE DI AN

Il senatore Adriana Poli Bortone ha consegnato ieri al Presidente Gianfranco Fini ed al reggente Ignazio La Russa le dimissioni dalla carica di coordinatore di Alleanza Nazionale in Puglia.
E nel suo comunicato si legge: “I miei convincimenti in tema di Mezzogiorno e l’attuale scarsa attenzione nei riguardi di un territorio di rilevante importanza per l’Europa e l’area del Mediterraneo mi impediscono di mantenere la carica, seppur elettiva, di coordinatore regionale di Alleanza Nazionale. Stamane ho coerentemente rimesso le mie dimissioni nelle mani del presidente Fini e del reggente La Russa”.

domenica 18 gennaio 2009

DA LECCEPRIMA: "TERZO POLO: LA NUOVA IDEA DI ADRIANA PER LE PROVINCIALI"

Cosa bolle in pentola a Lecce nelle sempre più controverse manovre per le provinciali del prossimo giugno? “Di tutto, di più” verrebbe da dire, citando un famoso spot sulla televisione pubblica. E, infatti, i già complessi movimenti dei mesi scorsi da parte dei partiti politici locali, alla ricerca di se stessi e ancora privi di una coalizione ben chiara, sono stati ulteriormente sconvolti dalla mossa a sorpresa della senatrice e coordinatrice di An, Adriana Poli Bortone, che ha recentemente proposto l’idea di un Partito del Sud, trasversale ed orientato alla sola difesa dei problemi del mezzogiorno, un po’ sul modello di quanto la Lega di Bossi fa al Nord. 

Una proposta non del tutto nuova, ad essere sinceri, se si tengono presenti i movimenti minoritari già nati sul territorio a tutela del Salento, resa questa volta particolarmente d’impatto dal coinvolgimento diretto di un big della politica locale, come è unanimemente riconosciuto l’ex sindaco di Lecce. Una scelta, che, a dirla tutta, è molto più complessa di quella che apparentemente possa sembrare, perché rientra in una partita, che si gioca a tutto campo e che fuoriesce dai confini salentini: è ormai evidente il tentativo dei vertici di Forza Italia di escludere la Poli dalla possibilità di candidarsi alla Regione, per una questione di rappresentanza politica sul territorio, visto che il governo italiano è rappresentato in Puglia da un ministro e da un sottosegretario salentini; difficile sarebbe, per Forza Italia, proporre al territorio di Foggia e Bari l’ennesimo salentino anche alla guida della Regione. 

Ma appare, ormai certo, che per la senatrice sia ormai imminente anche il taglio per una candidatura a coordinatrice regionale del Pdl: una mazzata dopo l’altra, che la Poli, stando ai vertici del partito, dovrebbe attutire ingoiando la pillola della candidatura a Palazzo Celestini, verso cui la senatrice non sente grande attrattiva. Per questo, dal canto suo, intende coronare una carriera politica, ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, non rinunciando alla possibilità di giocare le proprie carte in ottica 2010: da qui, l’iniziativa, che nasce anche per rompere gli equilibri interni al Pdl, dove l’apparente partito unico, è solo un contenitore di molte anime, tutte protese alla difesa di una propria identità. La mossa della senatrice, alla ricerca di una “Alleanza per il Sud”, garante delle priorità del Sud, ha, però, ottenuto, un discreto successo, almeno a livello di sensazione, perché la possibilità di creare una forza (vicina o lontana dal Pdl, ancora non si sa) comunque autonoma, una sorta di terzo polo, affascina anche dentro altri schieramenti, soprattutto dove campeggiano anime moderate, che vivono soffocati dal bipolarismo. 

E di fatti, prima Angelo Tondo, poi a ruota, esponenti di spicco del Pd, come Stefàno, l’esponente del “Centro moderato”, Wojtek Pankiewicz, il presidente del consiglio del comune di Lecce, Eugenio Pisanò hanno tutti espresso interesse al progetto lanciato dalla Poli Bortone. Interesse espresso anche da un’altra big del Pd, come Loredana Capone, che tuttavia ha dissentito sull’idea di un vero e proprio partito, preferendo l’ipotesi di un movimento culturale e politico di collaborazione per il Sud. Sconcerto, invece, quello espresso dall’esponente del Pdl ed ex sindaco di Gallipoli, Vincenzo Barba, che ha criticato l’idea che non esista già una rappresentanza parlamentare, che sottoponga quotidianamente all’agenda politica le problematiche del Mezzogiorno. 

Dibattito, a parte, il Terzo Polo smuoverebbe l’incerto scenario delle provinciali 2009, sempre ammesso che volesse realmente concretizzarsi oltre le parole: perché potrebbe sancire un accordo sul territorio con Salvatore Ruggeri, segretario provinciale Udc, per il quale sembrava già fatto l’accordo con il Pd locale, sancito con la sua eventuale candidatura a Palazzo Celestini. Una mossa, insomma, che rischierebbe di sottrarre un candidato forte al centro sinistra, facendo saltare persino l’accordo con l’Udc, dato quasi per certo. Dall’altra parte, invece, il terzo polo sottrarrebbe consensi importanti al centrodestra, rimettendo in gioco le sicurezze del Pdl, ancora in altomare, per quel che riguarda il candidato. Un centro, capace, quindi, di oscurare i poli, diventando estremamente determinante sul territorio per il prossimo successore di Giovanni Pellegrino e che, in futuro, potrebbe acquisire un peso anche in Regione. Questa l’ambizione. Sempre ammesso che questo quadro politico possa realizzarsi. Nel centrodestra, intanto, il dibattito sul candidato sembra essersi bloccato, dopo le evoluzioni di questi giorni: non c’è stato il nome promesso entro Natale e l’ipotesi Garrisi sembra lentamente spegnersi. Il Pd, invece, continua le trattative con l’Udc, in attesa dell’assemblea di fine gennaio che sancirà le strategie per le provinciali, con la speranza ovviamente di poter portare in porto l’accordo con lo scudo crociato.

giovedì 15 gennaio 2009

Sen. Adriana poli Bortone - Coordinatore Regionale STIPENDIO ALLE CASALINGHE: “PRONTISSIMI A RIPRENDERE LA BATTAGLIA”


Il senatore del Pdl Poli Bortone accoglie con
soddisfazione l’invito del Vaticano al Governo
“Non posso che commentare con soddisfazione questo invito del Vaticano”. Così il senatore del Popolo della Libertà Adriana Poli Bortone accoglie la sollecitazione che il Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha rivolto oggi al Governo per il riconoscimento del lavoro domestico delle donne e per il varo del cosiddetto “coefficiente familiare” nel Pil. In altre parole, si tratta della richiesta della previsione di uno stipendio alla casalinghe di cui il senatore Poli Bortone si è fatta promotrice sin dal 1981 con una raccolta di firme che fu presentata in Parlamento, finalizzata al varo di una legge apposita in grado di riconoscere il valore del lavoro domestico in termini sociali.
“All’epoca - puntualizza - non si trattava solo di una richiesta di quantificazione materiale del lavoro, quanto piuttosto del riconoscimento di una funzione sociale delle donne casalinghe. Soprattutto nelle fasce più deboli le donne oggi sono costrette a lavori extracasalinghi per far quadrare i magri bilanci familiari, ma si tratta evidentemente di una costrizione e non di una scelta. Dare alla donna la possibilità di una scelta tra un lavoro domestico ed un lavoro extradomestico è un fatto di democrazia e di civiltà, ma soprattutto una sorta di azione positiva nei riguardi della integrità del nucleo familiare.
Lo stesso diritto familiare - continua Adriana Poli Bortone - riconosce in termini teorici il valore del lavoro casalingo. Se nel 1981 i tempi non erano ancora maturi, potrebbero esserlo oggi. Dal momento che innanzitutto si parla tanto di ammortizzatori sociali. In secondo luogo perché la politica dei servizi sociali, con la sua delega degli affetti all’esterno, si è rivelata un fallimento, Infine perché l’ideologia femminista ha fatto il suo tempo e oggi c’è la necessità di rimettere ordine. Siamo prontissimi a riprendere la battaglia, d’accordo con il Vaticano. Una battaglia - conclude - in favore delle donne e della famiglia”.