lunedì 10 dicembre 2007

HO CONOSCIUTO UN ANGELO CHE E' IN AFFARI COL DIAVOLO


di Marcello Veneziani

Che dire di una ragazza bionda con gli occhi azzurri penetranti che ama Platone e Nietzsche, legge e traduce classici, fa figli e filologia classica, allatta ancora il suo ultimogenito all'etàdi quasi tre anni, ama l'eterea Cristina Campo e cura letteratura erotica; che si definisce boreale e coltiva il pathos della distanza(liebe der ferne, diceva Evola) e conversa con un linguaggio perfetto, armonioso ed è perfino dolce e attraente? Che non esiste, direte voi. E invece esiste, ha ventotto anni, vive a Padova e collabora col diavolo in persona, fino a essere la sua Musa e la sua collaboratrice principale. Coetanea di coatti e sgallettate, di veline e bamboccioni, viene da un' altra galassia e giudica un complimento essere poco umani. "Onore ai differenti".

Si chiama Anna K. Valerio, è di origine friulana ed aveva qualche ritrosia la prima volta che la vidi, a incontrarmi nei paraggi della stazione di Padova, abitata oramai quasi esclusivamente da immigrati clandestini e neri. Mi disse testualmente: "sono una fanciulla di spiccate fattezze boreali, eviterei di spingermi in stazione dove si aggirano troppi ceffi". In effetti, soprattutto la sera, alla stazione di Padova sembra di essere in Namibia. Ci siamo rivisti una sera nella piazza della stazione padovana, all'ingresso di un Hotel che si chiama Grand'Italia, ma che in quale contesto sembra una battuta ironica e quasi il consolato di una nazione straniera. Se vedi un connazionale ti viene quasi voglia di abbracciarlo, come accade tra compatrioti in un paese straniero.Ad Anna K. Valerio in fondo non dispiace di sentirsi straniera nel luogo e nel tempo in cui vive, coltivando l'amore per la lontananza ed il gusto aristocratico dell l'Inattuale. Scrive libri, tra cui uno assai recente, di feroce eleganza, di puntualizzazioni e stroncature, intitolato Infierire. Ed uno dedicato a Nietzsche, intitolato "Per Grazia con grazia". E cura, anzi trascrive i testi di una misteriosa signora, forse pugliese, Fiammetta Oselleadori. Alcuni sospettano che sia un suo nom de plume, come quando si firma Arianna De Giorgio; invece lei giura sull'esistenza reale benchè nascosta della Mitica Scrittrice, definendola una chimera che usa i suoi polpastrelli; insomma lei traduce in pagina la fonte misteriosa. Cura libbretti, a volte un pò esoterici, che trascorrono dalle dovizie erotiche del corpo alla filosofia pugnace di Nietzsche, dall'Evola più tosto, quello di Vita Italiana, alla narrativa più inconsuteta, passando per gl'Iperborei e gli indoeuropei. L'ho scoperta per un infame equivoco. Conoscevo una sua omonima pugliese e pensavo che fosse lei; me lo confermava il titolo della collana che dirige, le librette di controra, che pensavo alludesse alla mitica controra pugliese, di cui ho scritto anche su Libero. Ovvero l'ora della siesta, il pomeriggio incantato del nostro sud. E invece la pennica non c'entrava affatto, il sud nemmeno, e la curatrice era boreale, altro che meridionale. Ma gli errori, a volte, sono sms degli dei. Ma io sto girando intorno a un Mostro che non vi ho ancora nominato. Il suo Maestro e Ispiratore, l'uomo che nulla ha di umano, come lei dice con celeste ammirazione. Insomma, il diavolo di cui vi dicevo. E' Franco G. Freda, che è il suo editore, che viene letto e magari plagiato di nascosto da lettori ed editori raffinati. Le mitiche, temibili edizioni di Ar, che sono come l'Adelphi in tenuta militare. Edizioni di gusto e di disgusto verso l'umanità, nemiche di egualitarismo e del gregge, animate da uno spietato e anticristiano aristocratismo, che sconfina nella riscoperta del tabù più tremendo della nostra epoca, la Razza. Ecco, sono arrivato fin qui per proporvi un enigma della sfinge o un giochino, fate voi. Vi propongo un identi-kit:"Fiero e altero leader dell'estremismo radicale in lotta contro il sistema, colto e carismatico, autore di scritti e curatore di iniziative editoriali, finito in carcere per diversi anni per un crimine infame degli anni di piombo, non si piegò mai a chidere la grazia o il perdono e non ha mai dato segni di pentimento". Domanda: parlaiamo di Adriano Sofri o di Franco G: Freda?

Di ambedue.

Viete parallele, anche se agli antipodi. Ma uno è diventato un eroe e un maestro, celebrato, corteggiato e ospitato nei media, sconfinante da sinistra a destra, da Repubblica al Foglio; l'altro è un maledetto, felicemente emarginato. E dire che il primo fu condannato in via definitiva per l'assassinio Calabresi; il secondo, benchè abbia scontato 15 anni in galera, invece fu scagionato per la strage di Piazza Fontana. Fu poi condannato per un suo iperminoritario movimento, il Fronte Nazionale, in virtù della legge Mancino che colpì i reati d'opinione, con motivazioni filosofiche, ontologiche e mistriche che l'avvocato Taormina che lo difendeva, tutt'ora ripete sbigottito. NOn conosco di persona Freda e mi sarebbe facile sottolineare la lontananza dalle sue idee; ma sarebbe scontato e poco elegante, vero ma vile.

Vedete in che antro ci ha condotto la sua Ninfa, Anna K. Valerio. Siamo partiti da una fanciulla boreale, letterata e filologa, che allatta ancora la sua creatura di tre anni, e siamo arrivati all'nferno. Ma come dice un aforisma di Gomez Davila, che lei m'ha offerto in anteprima:"Chi non mira le stelle si perde nella storia". Per chiudere con una citazione da Nietzsche o dal Tribunale: e il caos nero della stazione di Padova partorì una stella.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io, invece, di creature celesti, non ne vidi passare, solo diavoli, contrattare tra loro, alle spalle forse, di qualche “cor gentile” che, probabilmente, la troppa buona fede, rese incapace d’intender...LI...
...e a nulla valse l’arrivo del Natale, i loro animi non si fecero scalfire dai sentimenti teneri, propri di questa sacra ricorrenza.
Continuarono, invece, ad impegnarsi nei loro accordi, cambiando nelle fattezze perché apparissero agli occhi di quei rari ed inconsapevoli angeli, come spiriti benevoli, affranti, addirittura per qualche passo falso che alcuni compagni avevano mosso anche contro i loro simili, senza presumibilmente, averne passato parola.
Vano, dunque, il tentativo di chi cercò d’adoprarsi per la trasparenza e l’onestà di un futuro...migliore...
...vani anche i tentativi di chi, pur contro la propria natura, scese a patti col diavolo, certo che il bene sarebbe prevalso sul male...

...Qualcuno disse:” Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”... e quindi a nulla valsero le critiche sferrate contro tutto e tutti, se, chi ha avuto occhi e orecchie per intendere, non intese...

Inutile l’ascesa di chi indossò le vesti di Virgilio...il paese è ancora aggrappato a un pendolo che oltre ad oscillare tra il dolore e la noia, vacilla tra inferno e purgatorio...all’orizzonte il paradiso non si vede!!!

...San Nicola, forse, ripone le sue ultime speranze nella STELLA COMETA e chissà se, con il suo arrivo non avvenga anche il tanto atteso...MIRACOLO!!!

Anonimo ha detto...

Magari si fosse scesi a patti col diavolo, a quest'ora la situazione sarebbe certamente più chiara e definita.