
Ragazzi di destra non fischiate Fini. Non indignatevi e non scandalizzatevi a sentirlo definire la destra come antifascista, a bollare il fascismo come male assoluto, a tirare le orecchie ad Alemanno e La Russa, a elogiare i partigiani e condannare i combattenti della repubblica sociale. Non fischiatelo, oramai è un altro. Ha cambiato opinione, e che lo faccia per convenienza o per carriera personale, non muta la sostanza. E’ lecito cambiare idea, ha tutto il diritto di dire il contrario di qule che pensava fino alla tenera età di quarant’anni quando sognava il fascismo del Duemila.
Anzi aggiungo a sua discolpa che se dubitate della sua buona fede di antifascista ora, potete dubitare pure della sua condizione di fascista di ieri: forse davvero non credeva in niente, ieri come oggi; era una fatto superficiale e perciò non gli è costato molto smentirsi in modo così radicale. Va tutto bene, per carità. Ora, tolto so scudo protettivo dell’appartenenza, Fini ora sarà giudicato per quel che vale lui e per cosa fa in concreto e non più per quel che rappresenta e da cui proviene.
Solo una cosa obbietto: Fini con la destra non c’ entra più niente, con qualunque destra, a cominciare da Alleanza Nazionale, abbia la lealtà di dirlo chiaro e forte. Perché una destra vera, libera,moderna e democratica, anche conservatrice, libertaria e tradizionalista, non si definisce antifascista e non giudica il fascismo come un male assoluto; la reputa morto il fascismo insieme all’antifascismo, non proponibili ambedue sul piano politico, e reputa il fascismo un fenomeno davvero complesso da affrontare sul piano storico, irrimediabilmente legato alla sua epoca, tra nazionalismi, guerre e comunismi feroci; un regime autoritario e non totalitario, una dittatura col consenso popolare, non paragonabile al nazismo e al comunismo.
Una destra vera non accetta subalternità ideologiche verso la sinistra, riconosce il ruolo nefasto che ha avuto l’antifascismo a fascismo morto, in tutti questi anni, dopo averne rispettato il valore e l’esempio quando il fascismo era in auge. E una destra vera ha dignità, non sta in ginocchio col cappello in mano a ripetere quel che intimano di ripetere per farsi accettare nel club.
Una destra vera, per esempio, piuttosto che con Alemanno e La Russa, se la prende con i Veltroni che speculano sulla Shoah per mettere in difficoltà Amato e boicottare la sua commissione; o con i mediocri questurini dell’ideologia antifascista, come Angelo d’Orsi che l’altro giorno schedava gli storici revisionisti e li additava al pubblico disprezzo.
Se Fini esplicita che oramai è estraneo alla destra, insofferente verso il suo partito e il suo stesso passato, se riconosce come il fu Mattia Pascal con una nuova identità e dichiara morto il precedente Fini, allora tutti i dettagli vanno a posto e nessuno può dir nulla. Ma non può trascinare in questo vortice cinico e nichilista tutto un mondo, un’area, una cultura perfino.
Non può, per raccattare qualche caramella da media e da qualche salotto buono, abbandonare i milioni di elettori o gettare fango su chi si trova oggi a subire disprezzo e discriminazione solo perché ha un diverso giudizio storico sul Novecento. Fini non può raccogliere voti a destra, in quella destra, per spenderli poi in modo opposto; tradisce un mandato.
Fini è oramai un single in politica, una new entry di fresca verginità, in attesa di collocazione e ruolo. Libero lui ma liberi anche i suoi elettori, una volta escluso il legame di appartenenza, di scegliersi come loro rappresentanti altri che magari abbiano dato prova di qualità nel governo; che so Tremonti o Formigoni, Maroni o la Moratti, oltre che Berlusconi.
Quel che mi pare assurdo, semmai è il silenzio ossequioso del suo ex partito e dei suoi dignitari, anche se la parola dignità in questo caso stride. Ma non vedete che vi sta riducendo ad una banda di straccioni homeless?
Venti, quindici anni fa, quando Fini si definiva Fascista del duemila, io scrivevo libri e articoli per liquidare il neofascismo, esortando l’Italia, la destra e la sinistra a trasferire il fascismo e l’antifascismo dall’agone politico al giudizio storico. Archiviateli, dicevo, non possono essere ragione di dignità, divisione e discriminazione politica. Consideravo il Fascismo morto e sepolto; assurdo e caricaturale il tentativo di rimetterlo in vita.
Sostenevo la sproporzione geometrica di rimpiangere per quarant’anni un evento storico durato la metà; figuratevi ora che sono trascorsi più di sessant’anni. Liberatevi dal complesso del fascismo, la destra non si può chiudere in quella monocamerata con balcone.
Gli almirantiani come Fini consideravano queste posizioni di nuova destra come tradimenti.
Vent’anni dopo io non ho mutato giudizio, al contrario Fini, prima retoricamente fascista ora retoricamente antifascista.
Fatto suoi, ma non coincidono più con l’area di quelli che rappresentava. Perché una destra viva e vera non nutre affatto desideri di revanscismo ma difende la revisione storica e difende il diritto ad avere un giudizio storico sul passato; fermo restando che una vera destra sta con la tradizione e non si chiude in uno scorcio turbolento del passato. Il fascismo è morto e sepolto, figuriamoci le sue pulci postume che saltellano dal neofascismo all’antifascismo, campando ora dell’uno ora dell’altro.
Marcello Veneziani
Anzi aggiungo a sua discolpa che se dubitate della sua buona fede di antifascista ora, potete dubitare pure della sua condizione di fascista di ieri: forse davvero non credeva in niente, ieri come oggi; era una fatto superficiale e perciò non gli è costato molto smentirsi in modo così radicale. Va tutto bene, per carità. Ora, tolto so scudo protettivo dell’appartenenza, Fini ora sarà giudicato per quel che vale lui e per cosa fa in concreto e non più per quel che rappresenta e da cui proviene.
Solo una cosa obbietto: Fini con la destra non c’ entra più niente, con qualunque destra, a cominciare da Alleanza Nazionale, abbia la lealtà di dirlo chiaro e forte. Perché una destra vera, libera,moderna e democratica, anche conservatrice, libertaria e tradizionalista, non si definisce antifascista e non giudica il fascismo come un male assoluto; la reputa morto il fascismo insieme all’antifascismo, non proponibili ambedue sul piano politico, e reputa il fascismo un fenomeno davvero complesso da affrontare sul piano storico, irrimediabilmente legato alla sua epoca, tra nazionalismi, guerre e comunismi feroci; un regime autoritario e non totalitario, una dittatura col consenso popolare, non paragonabile al nazismo e al comunismo.
Una destra vera non accetta subalternità ideologiche verso la sinistra, riconosce il ruolo nefasto che ha avuto l’antifascismo a fascismo morto, in tutti questi anni, dopo averne rispettato il valore e l’esempio quando il fascismo era in auge. E una destra vera ha dignità, non sta in ginocchio col cappello in mano a ripetere quel che intimano di ripetere per farsi accettare nel club.
Una destra vera, per esempio, piuttosto che con Alemanno e La Russa, se la prende con i Veltroni che speculano sulla Shoah per mettere in difficoltà Amato e boicottare la sua commissione; o con i mediocri questurini dell’ideologia antifascista, come Angelo d’Orsi che l’altro giorno schedava gli storici revisionisti e li additava al pubblico disprezzo.
Se Fini esplicita che oramai è estraneo alla destra, insofferente verso il suo partito e il suo stesso passato, se riconosce come il fu Mattia Pascal con una nuova identità e dichiara morto il precedente Fini, allora tutti i dettagli vanno a posto e nessuno può dir nulla. Ma non può trascinare in questo vortice cinico e nichilista tutto un mondo, un’area, una cultura perfino.
Non può, per raccattare qualche caramella da media e da qualche salotto buono, abbandonare i milioni di elettori o gettare fango su chi si trova oggi a subire disprezzo e discriminazione solo perché ha un diverso giudizio storico sul Novecento. Fini non può raccogliere voti a destra, in quella destra, per spenderli poi in modo opposto; tradisce un mandato.
Fini è oramai un single in politica, una new entry di fresca verginità, in attesa di collocazione e ruolo. Libero lui ma liberi anche i suoi elettori, una volta escluso il legame di appartenenza, di scegliersi come loro rappresentanti altri che magari abbiano dato prova di qualità nel governo; che so Tremonti o Formigoni, Maroni o la Moratti, oltre che Berlusconi.
Quel che mi pare assurdo, semmai è il silenzio ossequioso del suo ex partito e dei suoi dignitari, anche se la parola dignità in questo caso stride. Ma non vedete che vi sta riducendo ad una banda di straccioni homeless?
Venti, quindici anni fa, quando Fini si definiva Fascista del duemila, io scrivevo libri e articoli per liquidare il neofascismo, esortando l’Italia, la destra e la sinistra a trasferire il fascismo e l’antifascismo dall’agone politico al giudizio storico. Archiviateli, dicevo, non possono essere ragione di dignità, divisione e discriminazione politica. Consideravo il Fascismo morto e sepolto; assurdo e caricaturale il tentativo di rimetterlo in vita.
Sostenevo la sproporzione geometrica di rimpiangere per quarant’anni un evento storico durato la metà; figuratevi ora che sono trascorsi più di sessant’anni. Liberatevi dal complesso del fascismo, la destra non si può chiudere in quella monocamerata con balcone.
Gli almirantiani come Fini consideravano queste posizioni di nuova destra come tradimenti.
Vent’anni dopo io non ho mutato giudizio, al contrario Fini, prima retoricamente fascista ora retoricamente antifascista.
Fatto suoi, ma non coincidono più con l’area di quelli che rappresentava. Perché una destra viva e vera non nutre affatto desideri di revanscismo ma difende la revisione storica e difende il diritto ad avere un giudizio storico sul passato; fermo restando che una vera destra sta con la tradizione e non si chiude in uno scorcio turbolento del passato. Il fascismo è morto e sepolto, figuriamoci le sue pulci postume che saltellano dal neofascismo all’antifascismo, campando ora dell’uno ora dell’altro.
Marcello Veneziani
9 commenti:
Come non poter fischiare Fini; sabato mi reco a Roma con tanto entusiasmo ma oltre a rimanere per il suo discorso (vabbè come dice Marcello Veneziani tutti possono cambiare le proprie idee)all'ingresso dell'area mi si da un pass dove è sparita la storica fiamma che ha da sempre contraddistinto i giovani di destra come me, deduco che non solo Fini ha cambiato le sue idee ma anche tutta la dirigenza di AG? Forse doveva scomparire per non creare malumori nel futuro gruppo giovanile del PDL? Certo è che di questo passo oltre al simbolo sparirà qualcos' altro!
Sono in assoluto disaccordo con quanto scrive Veneziani...Essere di destra oggi caro Veneziani non significa essere fascisti!!Siamo nel 2008 e tirare fuori ancora oggi questi discorsi assolutamente patetici e superati sul Fascismo,su un fenomeno storico cioè che come tutti i Totalitarismi va assolutamente condannato,non mi sembra affatto il massimo che si possa fare!!!Io come il presidente Fini sono di destra...eppure non sono certo Fascista...anzi!!!Caro Veneziani è stupido nel 2008 parlare ancora di una realtà,quella fascista,che la stessa storia in primis ha già condannato!!!Un saluto a tutti e piena solidarietà al presidente Fini...anche se mi sorprende che proprio sul sito di AN possano trovare spazio simili articoli.
andrea' 83 ha detto...
Salve a tutti...volevo solo esprimere la mia totale solidarietà al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al ministro Ignazio La Russa dopo gli attacchi tanto per cambiare strumentali ricevuti ancora una volta da una certa parte della sinistra che se si andasse a leggere un po di storia italiana prima di parlare farebbe miglior figura!!!!ATTENZIONE CARI AMICI A CONDANNARE IN TOTO IL FASCISMO...SAREBBE DAL MIO PUNTO DI VISTA ASSOLUTAMENTE SBAGLIATO!!!E benissimo ha fatto il Ministro La Russa ad elogiare il ruolo dei militare della Repubblica di Salò in quanto è STORIA che dal loro punto di vista combatterono credendo nel bene e nelle difesa della Patria!!!Non vedo perchè oggi nel 2008 si debba andare contro la storia e condannare per intero il Fascismo che se da una parte presenta aspetti assolutamente negativi e da rigettare dall' altra ha però secondo me anche enormi meriti e basterebbe ogni tanto leggere magari qulche libro di storia per comprenderli!!!
Invitiamo quindi Veltroni e compagnia bella a lasciare la politica e perchè no a dedicarsi ad altro...magari potrebbero fare i pagliacci nei circhi in giro per l' Italia vista l' innata comicità delle loro uscite!!!!!Caro Veltroni ora condanni le parole di Alemanno e ti dimetti addirittura dal museo della Shoah...ma perchè quando sei stato sindaco della Capitale o quando hai appoggiato Prodi nei due anni di governo non ti è mai passato per la testa di condannare i mali e i milioni di morti causati dal Comunismo?????Forse non lo hai fatto perchè temevi che la tua maggioranza ti sfiduciasse o che Prodi potesse cadere????Chissà...ai posteri l' ardua sentenza...
Se trovi spazio tu perchè non dovrebbe trovarlo Veneziani?
Sarai mica "fascista" fino a questo punto?
Paradossalmente le parole di Fini serviranno a mantenere in vita la DESTRA (ovvero tutto ciò che sta a destra del PDL).
Provo a spiegarne il motivo.
Senza questa sortita finiana, il prossimo congresso di AN avrebbe sancito con pochi traumi e probabili minime defezioni la confluenza nel PDL.
Dopo le parole di Fini, le defezioni saranno molte di più: già c'erano molti che nutrivano dubbi, figuriamoci ora.
Si aprirà, quindi, a DESTRA del PDL uno spazio notevole.
Potrà questo spazio essere riempito solo da Storace e FN?
Non credo, non da sole perlomeno.
Di qui la necessità di un nuovo soggetto che raccolga e riunisca tutti quelli che non si riconoscono nella frasi (meglio dire, a questo punto, nell'avvertimento) di Fini e nella politica del PDL.
Insomma, una nuova AN "non antifascista".
Saluti.
NON RINNEGARE NON RESTAURARE diceva Almirante e fino a qui si ci sono spazi sufficinenti per essere coerenti, moderni e non usbaltrerni ai miti che la sinistra vuole imporre (le patenti di democrazia, l'antifascismo militante ecc ecc )
GRANDE VENEZIANI
Fini addio per sempre
Rispondo all' amico che ha riportato il mio messaggio...lo ringrazio per la pubblicità ma lo invito a leggere più attentamente quello che vi è scritto!Come in questi giorni ha giustamente ricordato il Presidente Fini è chiaro che chi combatteva per Salò era in buona fede così come è anche chiaro però che aveva il torto di combattere dalla parte sbagliata!!Quindi bene hanno fatto Alemanno e la Russa a sottolineare comunque che chi ha combattuto per la repubblica sociale lo ha fatto in assoluta buona fede!!Altra cosa...nel mio intervento ho affermato anche che il Fascismo ha avuto sicuramente dal mio punto di vista anche dei meriti per il paese ma questo non vuol dire che non vada ugualmente condannato per le leggi razziali come per altri moltissimi aspetti!!Certo qulcosa di buono il Fascismo ci ha lasciato ma così come tutti i totalitarismi va assolutamente condannato!!Ultima cosa...trovo questo dibattito oggi che siamo nel 2008 assolutamente inutile e fuori luogo..assolutamente superato!!l' Italia ha problemi ben più grandi da affrontare piuttosto che stare a perdere tempo a discutere su questioni marginali come questa!!!un saluto a tutti
Morton ti contraddico solo in un punto: anche STORACE è entrato nel pdl
Mi cogli di sorpresa1 E da quando?
A me non risulta e, ancor più oggi, non mi sembra possibile.
Saluti
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