venerdì 18 gennaio 2008

A PROPOSITO DI CALENDARIO SCOLASTICO...

Sannicola, 15 Gennaio 2008


Esimio Prof.
Fernando Napoli
Pres. Istituto Comprensivo (non comprensorio)
Sannicola

c.a. Gent.mi Prof.ri
Luigi Congedo
Andrea D’Amore
Anna Gaballo
Anna Maria Giordano
Rita Anna Palumbo


Caro Preside, esimi Professori,

sono rimasto davvero sconcertato dalla Vostra lettera pervenutami il 4 Gennaio u.s. e onestamente non pensavo che in questo paese per esternare un garbato parere, circa l’eccellente lavoro del calendario, fosse necessario avere titoli accademici ed essere altamente erudito, magari in quanto membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei .

E’ noto a tutti che il sottoscritto di mestiere fa il contadino e a malapena ha conseguito la licenza media e per la carica poi di Presidente dell’Associazione Rodogallo lo statuto (al momento) non prevede il possesso di qualche laurea.

Le mie osservazioni erano solo nel merito e non si riferivano alla forma o ad eventuali errori di grammatica che pure nell’immenso lavoro del calendario vi sono e dei quali francamente non mi interessa nulla.

Come non mi importa qui sottolineare che le persone si citano con nome e cognome e non viceversa; tant’è che mai nessuno si sognerebbe di dire Alighieri Dante o Manzoni Alessandro come al contrario voi fate più volte (vedi Cataldi Rocco e Vostre firme).

Entrando nel merito di ciò che io vi ho segnalato non capisco a quale titolo voi parliate di Vittorio Emanuele II visto che nella mia lettera (che vi ritrasmetto) di tale Re non si fa alcun cenno; a meno che non lo confondiate con Francesco II di Borbone oppure non abbiate letto qualche altra lettera.

Tornando poi alla cosa che più mi sta a cuore, quella del dialetto, non capisco per quale motivo mi abbiate sottolineato il DDHU / DDHRU; mai mi sono sognato di censurare la presenza della erre nel Vostro ddhru in quanto, pur se ignorante, so benissimo che al riguardo ci sono tra gli studiosi due linee di pensiero, anche se i più rigorosi propendono per il ddhu (quindi senza la erre).

Le correzioni, secondo il mio modesto parere di contadino, si riferivano invece, ai vocaboli vinchiarieddhu al posto di vinchitieddhru e tenarieddhru (da voi scritto con una sola enne) quando invece è corretto tennarieddhu (con due enne).

Per quanto concerne chiangere e ritere, mi dispiace per tutti, ma queste due parole nel dialetto sannicolese (ripeto sannicolese) non esistono, così come non le riporta il vocabolario della lingua salentina di Giuliano D’Elena (allegato 2/3).

Ora è del tutto inutile il Vostro preambolo finalizzato ad asserire che la lingua parlata (quella italiana come quella dialettale) è infarcita di imprecisioni, barbarismi e contaminazioni; questa è cosa talmente scontata che anche i miei colleghi furìsi ne sono consapevoli.

Il problema si pone invece, quando si citano motti o frasi proverbiali; sarebbe infatti assai ridicolo se, chiunque di noi, nel citare una frase di Demostene o Plutarco e perfino di Fedro, lo facesse in un greco o latino maccheronici; i proverbi vanno citati nella loro stesura arcaica originale e ciò ovviamente vale a maggior ragione per i detti popolari sannicolesi (ripeto sannicolesi).

Tuttavia ritengo davvero puerile punzecchiarsi a vicenda, in punta di fioretto, sulle proprie carenze grammaticali , tanto più che il sottoscritto, da buon contadino, non ha alcun obbligo di scrivere o esprimersi in eccellente italiano; obbligo che invece mi pare sia doveroso, se non addirittura tassativo, per un gruppo di sei docenti di un istituto scolastico, specialmente se “comprensivo” (non comprensorio).

A meno che la mia segnalazione non sia stata da voi percepita come un attacco alla “casta” culturale di Sannicola: la qual cosa sarebbe raccapricciante attesochè la mia lettera (appunto di poche righe) cominciava e finiva con un rispettoso apprezzamento e sostanzialmente auspicava ciò che voi stessi avete evocato cioè il ricorso immediato alla errata corrige; viceversa, per tutta risposta, sono stato aggredito a forza di anacoluti, nessi sintattici e quant’altro, peccato sia sfuggito qualche ossimoro che pure avrebbe fatto la sua bella figura.

Caro Preside, esimi Professori, la dialettica, il confronto garbato e il convivere sociale sono il concime di una società civile che davvero voglia considerarsi costruttiva.

Non è a forza di polemiche o chiusure che si può costruire un percorso condiviso che sempre più vedo assai difficile per la nostra comunità.

L’intransigenza viceversa porta all’intolleranza e poi all’integralismo, e se l’Università La Sapienza chiude le porte ad un Papa, figuriamoci se un Istituto Comprensivo (non comprensorio) le può aprire ad un povero contadino con la terza media.

Con immutata stima.
Nello Marti

9 commenti:

Anonimo ha detto...

se sei veramente un contadino vai a zappare la terra!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Rispondo a te, caro anonimo...

Chi ti dice che questa passione non sia già piacevolmente praticata?
Un consiglio, la zappa, piuttosto, prova a "dartela sui piedi", chissà, magari ne trarrai qualcosa di buono.

Francesca.

Anonimo ha detto...

ragnetta... non rispondere all' alleato non ti ha insegnato nulla l'uomo ragno???

Anonimo ha detto...

in buona sostanza da quello che vedo e che sento nel paese ,al signor NELLO,la gente non gli vuole bene.un motivo ci sara'.

Anonimo ha detto...

forse per l'arroganza!?

Anonimo ha detto...

Credo che, per l'ultimo anonimo sia oscuro il significato del termine "arroganza" visto che nulla ha a che vedere col sig.Marti.
Forse avrebbe voluto utilizzare altri vocaboli e, tratto in inganno dall'assonaNZA, ha fatto un po' di confusione...

Lascio, dunque, un promemoria, per ogni evenieNZA : benevolenza, pazienza, accondiscendenza, clemenza, tolleranza...tanta, davvero tanta...
:-)

FRA'"MARTI"NO

Anonimo ha detto...

A fra"marti"no (campanaro)ma sai il significato dei termini che hai citato?
Benevolenza: buona disposizione d'animo.(Citami un momento in cui il contadino Nello marti sia stato buono con qualsiasi essere vivente presente sulla Terra).
Pazienza: qualità di chi sopporta serenamente avversità, molestie,indugi.(Chi vede Nello marti pensa sicuramente a questo!!!!!)
Accondiscendenza: ma quando????solo se ne trae benificio per le sue tasche!!!!!!!!!(guarda noi!!!!)
Clemenza: qualità di una persona che è facile al perdono e poco severo nel punire (sicuramente sei a conoscenza delle varie liti, prova a darti una risposta da solo).
Tolleranza: qualità per cui si permettono e si accettano idee e atteggiamenti diversi dai propri o si dimostra comprensione per gli errori e i difetti altrui.
Per quanto riguarda idee e valori siamo abbastanza vicini, quindi nulla da dire, mentre per gli atteggiamenti concordo con l'anonimo che parlava d'arroganza....errori e difetti ce ne stanno tanti ma noi siamo tolleranti!!!!!!
Ricorda che se la sezione sparisce è pure colpa sua. (Guarda me).
P.s.: per quanto riguarda il tuo nick....vorresri dire che fra i marti non ci staresti mai?

Anonimo ha detto...

Si dia il caso che dopo anni e anni di...chiamiamolo così...riposo, finalmente a Sannicola le sezioni aprono...e non chiudono!!!
E poi, basta con le critiche personali, questo è un blog informativo!!!

Sonia

Anonimo ha detto...

Nello sei GRANDE!!!Io comincerei a far studiare nuovamente un po' di storia a taluni insegnanti.sarebbe sufficiente cominciare dall'unita' d'Italia come la chiamano loro.rispolverare la memoria,ricordare chi erano i 1000 avanzi di galera di peppino garibaldi,delle stragi perpetrate in tutto il Regno,dei saccheggi delle torture che il nostro popolo ha subìto in quella che e' stata una vera e' propria invasione guerreggiata,per una causa,che il nostro popolo non sentiva affatto.Se si pensa che avremmo dovuto imparare le buone maniere da quei barbari piemontesi,che ancora consumavano i loro pasti in piatti legno,quando nel nostro Regno circolavano le porcellane di Capodimonte......beh...evviva la nostra civilta' contadina!!
A dda' passa' a nuttata!!!

Fra'Diavolo