lunedì 7 gennaio 2008

Via Acca Larenzia - Nel 1978 i tre morti nella strage di roma


ONORE AI ragazzi assassinati di VIA ACCA LARENZIA

7 GENNAIO 1978 - 7 GENNAIO 2008


E' il 7 gennaio 1978, un sabato pomeriggio. Verso le 18 un gruppo di militanti del Fronte della Gioventu', che ha preparato dei manifesti per un imminente concerto a Roma degli "Amici del Vento", esce dalla sezione del MSI in via Acca Larenzia per andare a fare volantinaggio in Piazza Risorgimento. Dentro restano solo 5 ragazzi: Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Vincenzo Segneri, Maurizio Lupini e Giuseppe D'Audino. Dopo una ventina di minuti anche loro sono pronti ad uscire. In tre sono già fuori quando spunta un commando di 5 o 6 giovani (l'attentato sarà poi rivendicato dai Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale in nome dell'antifascismo), che apre il fuoco.

Bigonzetti, 20 anni, studente di Medicina, è il primo ad essere colpito alla testa e cade dinanzi alla porta della sede. Ciavatta, 18 anni, tenta di fuggire lungo la scalinata, ma viene raggiunto da una raffica. Morirà sull'ambulanza, mentre pochi mesi più tardi il padre, disperato, si getterà dalla finestra della casa di Piazza Tuscolo. Segneri, benchè ferito a un braccio, riesce a rientrare in sezione e chiudere la porta blindata. Gli assassini raggiungono una Renault 4 rossa, lasciano le armi e fuggono a piedi.

Alla notizia dell'agguato, davanti alla sezione di Acca Larenzia si raduna una gran folla: poliziotti, membri del MSI, giornalisti e tanti camerati. La tensione è alle stelle anche perchè i soccorsi tardano ad arrivare. Un giornalista della Rai e un cameramen, dopo aver ripercorso le tappe dell'agguato, si fermano accanto a una macchia di sangue e uno dei due vi getta distrattamente sopra un mozzicone di sigaretta. I ragazzi prresenti reagiscono. I due vengno malmenati. Esplode la rabbia. I Carabinieri lanciano lacrimogeni.

Un Capitano impugna la pistola, cerca di sparare nel mucchio, ma l'arma si inceppa. Si fa dare la pistola da un sottoposto, si inginocchia e prende la mira. Colpisce in fronte il 18enne Stefano Recchioni (che morirà dopo 48 ore di agonia all'ospedale San Giovanni. A soccorrerlo è Francesca Mambro: "Non verso nessuna lacrima, ma niente da quel momento sarà più come prima". La strage diventerà infatti, per tutta una generazione, sinonimo stesso di martirio.

1 commento:

ALLEANZA NAZIONALE SANNICOLA ha detto...

ROMA: FINI, PER I FATTI di via ACCA LARENTIA C'E' ANCORA CHI NON HA PAGATO

"Per gli omicidi di via Acca Larentia c'è ancora chi non ha pagato. L'auspicio è che quegli anni e quella stagione non tornino più, ma anche che chi non ha pagato per quei delitti paghi il suo conto con la giustizia". Lo ha detto il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini parlando con i giornalisti al termine della funzione religiosa tenutasi nella chiesa di San Gaspare del Bufalo in ricordo dei giovani militanti missini Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni uccisi 30 anni fa presso la sezione dell'Msi di via Acca Larentia.

Il leader di An ha sottolineato come "oggi la politica ha avviato una fase di pacificazione, dopo la fine delle ideologie, ma pacificazione vuol dire anche fare giustizia" rispetto alle vittime di destra degli anni di piombo. L'ex ministro degli Esteri ha aggiunto parole di apprezzamento per il sindaco della capitale e leader del Pd Walter Veltroni: "e' positivo che abbia ribadito di voler intitolare una strada della capitale alle tre giovani vittime".