domenica 8 febbraio 2009

L'UNICA VERA RIVOLUZIONE: "PROPRIETA' POPOLARE DELLA MONETA"






"Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, quando avranno tagliato l'ultimo albero, quando avranno ucciso l'ultimo bisonte, solo allora capiranno che non potranno mangiare e bere i loro soldi" (TORO SEDUTO)



CHE COS'E' IL SIGNORAGGIO
Ufficialmente non esiste. Nessuno ne parla. Eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l'intero pianeta nel debito, giorno dopo giorno, inesorabilmente. Quante volte abbiamo sentito parlare di debito pubblico, commerciale, di debito dei paesi in via di sviluppo, ecc. Ma debito nei confronti di chi? Cosa lo provoca? E soprattutto: cos'è questo Signoraggio?
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione. La moneta, come ogni bene tangibile, ha un suo costo di produzione: per le banconote pensate a carta e inchiostri; per le monete di metallo pensate alle leghe. Ma nonostante ciò, la stampa e quindi l'emissione di moneta costa pochissimo, anche perché dal 15 agosto 1971, Nixon eliminò la convertibilità delle monete in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944. Quindi l'emissione di moneta da oltre trent'anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro, argento o rame).
Facciamo un esempio numerico: stampare un biglietto da 100 euro costa, più o meno, 5 centesimi di euro (tra carta e inchiostri)! Una sciocchezza, vero? Ebbene questa banconota, che costa solamente 0,05 euro, viene «affittata» agli Stati al valore nominale, cioè a 100 euro! Questa differenza è il Signoraggio!
La società privata che stampa ed emette la moneta in pratica 'guadagna' per ogni banconota emessa la bellezza di 99,95 euro (tolte le spese di stampa) mentre lo Stato, sempre per ogni banconota, s'indebita di 100 euro! Sapete qual'è il nome di questa società privata che s'incamera il Signoraggio? Banca Centrale.
Per essere pignoli, allo Stato quella moneta costa ancora di più per via del «tasso di sconto» (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è del 2%. Per cui la banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di 100 euro + 2 euro (pari al tasso del 2%) e quindi 102 euro!!!
Siamo o non siamo alla follia pura? Lo Stato paga alla Banca Centrale l'affitto di questa moneta con Titoli di Stato, e pertanto s'indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti. Noi paghiamo questo debito con le tasse.
Lo Stato in definitiva monetarizza il proprio debito, e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno. Nessuno con un simile sistema potrà mai semplicemente pensare di uscire dal debito, figuratevi i Paesi in via di sviluppo.
E se fosse lo Stato a stamparsi la moneta e a tenersi il Signoraggio? Non esisterebbero più le tasse. Non sarebbe bella una società priva di tasse? Una società dove le persone lavorano il minimo indispensabile e non si ammazzano per sopravvivere come accade oggi? Utopia? Per qualcuno sì, per me si chiama Sovranità monetaria, quella che ci hanno tolto alcuni frammassoni da molto tempo, e cioè almeno da quel lontano 27 luglio 1694.
Qualcuno in passato ha tentato di rientrare in possesso della Sovranità, ma gli è costato parecchio.
Il 4 giugno 1963 il presidente statunitense John F. Kennedy ordinò l'emissione da parte del Ministero del Tesoro - quindi dello Stato - di oltre 4 miliardi di dollari dell'epoca con banconote che recavano la scritta «United States Note» (biglietti di Stato, in pratica dei cittadini) invece di «Federal Reserve Note» (biglietti della Fed, in pratica della Banca Centrale privata). JFK giocò pericolosamente col fuoco, sfidando il potere della Fed.
Il 22 novembre, e cioè dopo pochi mesi, Kennedy fu eliminato a Dallas, città simbolo del «denaro» e «undicesima» sede delle dodici Banche Centrali statunitensi! Sapete qual'è stata la prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson? Ritirò immediatamente dalla circolazione quei dollari del «popolo» sostituendoli con quelli «privati» della Federal Reserve!
Nel nostro Paese la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banca Centrale d'Italia. Oggi la sovranità monetaria, e quindi il Signoraggio, è nelle mani della Banca Centrale Europea (BCE) con sede a Francoforte. Entrambe private. La BCE, nata con il Trattato di Maastricht, è una banca formata dalle 15 Banche centrali dei paesi membri fondatori tra cui la nostra Bankitalia (con sede alle Cayman).
Non tutti sanno però che le Banche centrali sono per la maggior parte banche private. Bankitalia per esempio è controllata da Gruppo Intesa (proprietaria del 27,2%), San Paolo IMI (17,23%), Capitalia (11,15%), Unicredito (10,97%), Generali (6,33%), Monte dei Paschi (2,50%), RAS (1,33%), INPS (5%), Carige (3,96%), BNL (2,83%), La Fondiaria (2%), Premafin (2%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%), e un restante 5,65% di anonimi. Solamente i primi 3 gruppi controllano oltre il 55% della Banca Centrale italiana, e la cosa assurda è che la Banca Centrale dovrebbe controllare le banche commerciali, cioè i propri soci. Il controllore che controlla se stesso! Ora è chiaro perché non sono stati evitati, e non lo saranno neppure in futuro, scandali e crack finanziari.
Quindi la BCE è una banca privata, perché formata da banche private, ma a differenza delle altre è l'unica privata che può per legge emettere moneta in Europa. Come recita l'articolo 105A del capitolo 2 della «Politica monetaria» del Trattato di Maastricht: «La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità». Il Signoraggio europeo è pertanto di competenza della BCE, la quale poi lo distribuisce ai soci privati in proporzione alla percentuale di competenza.
Antonio Fazio & C. oggi prendono il 14,57% del Signoraggio europeo e il 92% del Signoraggio nazionale (l'8% rimane alla BCE). Questo l'elenco dei soci con le relative percentuali:

Banca del Belgio (2,83%);
Banca Danimarca (1,72%);
Banca della Germania (23,40%);
Banca della Grecia (2,16%);
Banca della Spagna (8,78%);
Banca della Francia (16,52%);
Banca d'Irlanda (1,03%);
Banca d'Italia (14,57%);
Banca Lussemburgo (0,17%);
Banca d'Olanda (4,43%);
Banca d'Austria (2,30%);
Banca del Portogallo (2,01%);
Banca di Finlandia (1,43%);
Banca di Svezia (2,66%);
Banca d'Inghilterra (15,98%).

Non trovate qualcosa di strano nella lista delle banche-membri? Sbaglio o Inghilterra, Svezia e Danimarca fanno parte dell'Europa ma non hanno accettato la moneta unica, l'euro? Purtroppo, non sbaglio. Queste banche si intascano il 100% del Signoraggio della loro moneta (sterlina, corona danese e svedese), e una percentuale pure del Signoraggio europeo. Detto in altri termini: noi italiani li stiamo aiutando a pagare le loro tasse!
Non vorrei complicare il quadro, ma è d'obbligo precisare che esistono tre tipi diversi di Signoraggio, uguali nel meccanismo ma diversi nel soggetto che se lo intasca. Il Signoraggio appena visto sulla moneta cartacea per opera della BCE rappresenta il furto colossale per antonomasia, poi c'è un Signoraggio sulle monete metalliche, che è l'unico per così dire statale, che va al Ministero del Tesoro, e infine quello sulla moneta scritturale, quella virtuale creata dalle banche, che rimane nelle banche commerciali.
A parte il Signoraggio sulla moneta metallica - che rappresenta in valore quello minore - la truffa sulla moneta virtuale delle banche commerciali è ancora più complessa. In questo caso il Signoraggio è costituito dal valore nominale (anche se in questo caso non è moneta reale) di tutta la moneta prestata dal sistema bancario, sotto forma di credito (conto corrente, ecc.), al netto del costo di produzione della stessa (assolutamente nullo: semplice digitazione su computer o scrittura su un registro).
Ovviamente non scherzo quando parlo di moneta creata dal nulla, e adesso ve lo spiego con un altro esempio. Quando una persona va in una banca locale e deposita 100 euro in contanti, la banca con questi 100 euro «reali» è in grado di prestare ben 5000 euro «virtuali».
Questa alchimia ha un nome preciso: «credito frazionale», ed è un'operazione di moltiplicazione permessa e autorizzata dalla cosiddetta «riserva bancaria», il cui valore è deciso, guarda caso, dalla Banca Centrale. In pratica questa «riserva» è un tasso che indica la quantità minima di soldi che la banca deve trattenere fisicamente nelle casse, appunto come riserva. Oggi il «tasso di riserva» è del 2%. La banca allora mette subito in «riserva» quei 100 euro che sono reali, e automaticamente (avendo nei forzieri questi 100 euro) la legge le permette di «crearne» 5000! Il 2% di 5000 euro è proprio 100 euro. Se non ci credete, mettevi d'accordo con i correntisti di una banca e andate a ritirare tutti lo stesso giorno il denaro...
Le banche possiedono fisicamente circa un cinquantesimo del denaro che movimentano. Sorge spontanea una domanda: ma se deposito 100 euro reali e la banca ne crea 5000, da dove saltano fuori i 4900 euro? Ahimè questo denaro, che non esiste e non può esistere nella realtà, sottrae ricchezza al paese in un circolo vizioso perverso e deleterio. La stragrande maggioranza dei soldi sono sotto forma di moneta scritturale, quindi di moneta virtuale, e quindi di moneta-debito.
Capito qual'è la madre di tutti i mali? Quello che avete appena letto è il segreto più grande e nascosto, forse la più grande e colossale truffa perpetrata a nostro carico da tre secoli. Talmente grande che probabilmente almeno sette presidenti degli Stati Uniti, come scrive Marco Saba nel suo «Bankenstein: tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulle banche», sono stati assassinati proprio per la questione monetaria: Harrison, avvelenato; Taylor avvelenato; Lincoln con arma da fuoco; Garfield avvelenato; McKinley con arma da fuoco; Roosevelt avvelenato; Kennedy con arma da fuoco.
Detto questo, noi comuni cittadini consumatori e base della Piramide del Potere, cosa possiamo fare? Intanto, prendere coscienza del funzionamento di un sistema monetario e di un Signoraggio grazie ai quali il potente cartello delle banche sta facendo sprofondare volutamente il pianeta in un baratro economico spaventoso. Quale controllo è più efficace dell'impoverire le masse? Si tratta di un establishment talmente potente che nessuno, e dico nessuno, si mette contro denunciandolo pubblicamente al mondo intero. (Un'altra cosa interessante da sapere è che il famoso Premio Nobel per l’Economia in realtà non è un Premio Nobel, perché non viene assegnato dalla Fondazione Nobel ma dalla Banca Centrale svedese, n.d.t. pedras.it)
A parte personaggi eccezionali, sconosciuti ai più, come il professor Giacinto Auriti (promotore della moneta alternativa Simec) e il procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini (che denunciò la truffa di Bankitalia), dove sono i paladini della giustizia? Quelli che in tivù si fanno promotori dei diritti dei cittadini?
È facilissimo criticare una società o una banca perché si comporta male, perché frega le persone, ecc., ben più difficile è denunciare un sistema monetario che sta mandando in rovina l'intero pianeta.
Non sto dicendo di togliere i soldi dalle banche (anche se il guadagno sarebbe maggiore!) per dare un segnale forte e mandare qualcuno che veramente lo merita in fallimento, sto semplicemente mettendo in luce il meccanismo. Tutto qua.
Poi ognuno di noi, in base al proprio livello di coscienza, deciderà se partecipare o meno a tale 'gioco' perverso...
Esistono comunque svariati modi per investire in maniera più etica i propri risparmi, evitando così la moltiplicazione del denaro che crea debito, e che poi paghiamo sotto altre forme (tasse, prodotti più cari, ecc.). Basta cercare e informarsi.
Un passaggio successivo è quello di aprire la mente per entrare nell'ottica di accettare possibili monete complementari o regionali. Oggi nel mondo di queste valute se ne contano circa 5000 e sono quelle che, per intenderci, hanno aiutato l'Argentina a tirarsi su dal disastro economico. Anche se il tubo catodico non ce lo dice, a far riemergere l'economia argentina non sono state le banche, ma le monete complementari. Una moneta locale può essere emessa da una Comunità: per esempio una Provincia, un Comune o anche una associazione onlus.
Importante è l'accettazione (essere chiari fin da subito nello statuto nel caso dell'associazione), e capire che il funzionamento è prettamente per i prodotti di consumo locali. Approfitto dell'occasione per dirvi in anteprima che nella nostra capitale sta per essere messo in circolazione l'Eco-Roma...
L'euro è valido solo perché noi lo accettiamo e riconosciamo come tale: ma non è nostro, è di proprietà della Banca Centrale Europea (privata). Ricordiamolo questo, perché potrà capitare un giorno che presentando in banca un biglietto, magari da 100 euro, esso venga ritirato dal legittimo proprietario e non più restituito... E allora?



TERRA NOSTRA

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